"A game of fate" di Scarlett St. Clair
In #collaborazione con Queen Edizioni, oggi parliamo del nuovo romanzo di Scarlett St. Clair dal titolo “A game of fate”, uscito il 31 Ottobre 2022. Si tratta del primo romanzo della saga di Ade e Persefone scritto dal punto di vista di Ade (seppur in terza persona). Trovate la recensione di "A touch of darkness", il romanzo scritto dal punto di vista di Persefone, a questo link.
"A game of fate" di Scarlett St. Clair
Numero di pagine: 413
Formato: Libro - Rigida
ISBN: 9788892891234
Prezzo: € 18,90
⭐⭐⭐⭐⭐
Tutti ormai sappiamo molto sul mito di Persefone, figlia di Demetra e Dea della primavera, e Ade, il Dio dell'Oltretomba. E, grazie al romanzo "A touch of darkness", sappiamo anche com'è andata la storia tra i due personaggi nel retelling di Scarlett St. Clair. Siamo nel presente, con la vita di tutti i giorni e gli dei in mezzo ai comuni mortali, tra nightclub, sfide e favori. Ciò che cambia in questo caso è praticamente il protagonista: se nel primo volume già recensito avevamo al centro la vita della dea Persefone tra il mondo mortale e l'Oltretomba, i suoi pensieri, le sue sensazioni ed emozioni, i suoi sentimenti e i suoi dubbi nei confronti di Ade, in questo volume invece indaghiamo la vita del Dio, le motivazioni delle sue azioni e soprattutto il suo legame con gli altri Dei dell'Olimpo.
Ciò che per qualcuno rappresenta il male, per qualcun altro è una lotta per la libertà.
Tra mito e leggenda, Ade scopre tutto sul suo futuro e su ciò che le Moire avevano predetto per lui e Persefone. Non riesce a credere che qualcuno possa essere in grado di amarlo, venerarlo, addirittura possa diventa sua moglie e regina. Ma il loro legame è minacciato da Sisifo, un mortale con i favori di un dio, un uomo che continua a sfuggirgli grazie a tradimenti, inganni e sotterfugi. Ripercorriamo tutta la passione tra i due amanti, dal punto di vista del Dio una passione più primordiale e necessaria, un bisogno quasi innato di cui lui stesso non si capacita. I dubbi sono tanti, i problemi per lui si accavallano, al punto che anche un'azione mortale semplice come fare i biscotti gli sembra un'impresa impossibile. Il suo Destino è già scritto, ma basta poco per farlo arrabbiare e cambiare le carte in gioco...
Ho amato questo volume al pari del primo, forse ancor di più. Se, leggendo il primo, mi era parso di sviscerare pagina dopo pagina la storia di entrambi gli dei, leggendo questo secondo volume ho capito che erano tanti i pezzi persi e tanti i dettagli sfuggiti. Partiamo dal primo punto che non avevo intuito: Ade sa già chi sia Persefone, sa già tutto ciò che le riguarda, conosce già il loro Destino, anche se non comprende come possa arrivare ad amare e farsi amare. Entrando nella mente e nella quotidianità di Ade, capiamo maggiormente alcune sue azioni e tanti suoi comportamenti: tutto parte dal suo carattere oscuro e dalla sua impazienza nel fare e avere, dai suoi modi quasi bruschi e violenti ad occhi poco attenti.
Qualcosa, dentro di lui, voleva ignorare ogni senso di civiltà e possederla. C'era qualcosa in lei che lo richiamava: un filo che attraeva il suo cuore.
Il Dio non è solo ciò che mostra e ora lo vediamo realmente per ciò che è: severo ma sempre giusto, potente ma anche fragile, lussurioso (quando si tratta di Persefone) ma anche generoso, passionale ma anche impetuoso. Le sue mille facce vengono fuori man mano con la crescita del suo sentimento nei confronti della dea: la venera fin dal primo giorno, la ama pur pensando di non essere abbastanza, di non poter essere l'uomo che lei merita e darle ciò che pensa vorrebbe.
Non sarai mai abbastanza per lei. Lei è la primavera. Avrà bisogno di luce, e tu non sei altro che oscurità.
Sappiamo molto di ciò che succede tra i due protagonisti della saga, ma non sappiamo le imprese che compie Ade per far sì che il Destino si compia esattamente come le Moire avevano predetto. E' qui che entra in gioco il mito di Sisifo di Efira, così come entra in gioco tutta la famiglia degli Dei rimasta quasi sullo sfondo nel volume di Persefone. In questo libro scopriamo l'Olimpo, vediamo Zeus e Poseidone, fratelli di Ade, e tutti gli altri dei litigare, approfondiamo il tema dei "favori" fatti dagli dei ai mortali e delle reliquie in grado di dare potere all'uomo. Ciò che mi ha più colpito è stato il rapporto tra Ade ed Ecate, la dea della stregoneria. Ecate, già molto presente per Persefone nel primo libro, è e rimane comunque consigliera fidata di Ade. La loro è una semplice, leale e sincera amicizia, fatta di momenti di conforto e sostegno, ma anche di battute ironiche e divertenti.
Non devi presumere di conoscere la sua mente solo perché tu hai delle paure. Quelli sono i tuoi demoni, Ade.
Sicuramente il personaggio di Ecate è stato fondamentale in questa storia, ma da non sottovalutare anche il "potere" di Ermes, dio messaggero e di tanto altro, che, con i suoi toni pungenti e sarcastici e con la sua schiettezza, riesce sempre a insinuare il dubbio in Ade, a farlo ragionare e pensare anche a costo di subirne l'ira.
La vita è dura, là fuori, Ade, e a volte viverla è una penitenza sufficiente. I mortali hanno bisogno di speranza, non di sentirsi minacciati da una punizione.
Se nella prima parte del romanzo ci viene raccontato il punto di vista di Ade sull'avvicinamento alla Dea, nella seconda parte troviamo tutta la passione scoppiata e l'intensità fisica prorompente del rapporto tra i due: un fuoco che brucia.
Il suo corpo reagì come se fosse in fiamme e volesse essere domato con urgenza. Si sentiva ridicolo; aveva baciato e fatto sesso altre volte, ma quello non lo aveva mai provato... qualunque cosa fosse. Quel desiderio ardente, quel disperato desiderio di rivendicare, proteggere e amare.
All'inizio per Ade è bisogno, fisico e mentale, di avere Persefone per sè, è infatuazione pura e semplice, è desiderio e senso di appartenenza. Più passa il tempo con la Dea della Primavera, però, più Ade capisce di essersi innamorato per la prima volta e che, per dimostrarle il proprio amore, deve lasciarla libera di fare le proprie scelte, al di là del patto stretto. Ed è proprio quella libertà tanto agognata che permette a Persefone di abbracciare la sua vera natura, liberandosi così dalle catene imposte da Demetra. Sicuramente non sarà tutto così facile per loro, ma abbiamo ancora tanto da scoprire.
Ade era uno sconsiderato, lei era un incanto, un contratto che il dio dei morti avrebbe adempiuto all'infinito, se avesse significato averla in quel modo ogni giorno per tutta la vita.
Leggere prima "A touch of darkness" o "A game of fate" a mio avviso è indifferente, ma è importante leggerli entrambi per avere un quadro generale della storia. I due punti di vista si amalgamano alla perfezione, non lasciando punti scoperti e aggiungendo pathos ad un racconto già ricco.
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